Storia di un Iceberg che non si scioglie (Lolita City)
Storia di un Iceberg che non si scioglie mai
(deep web – Lolita City e le foto da non pubblicare su facebook)
(Lolita City)
Ho fatto un po’ di ricerche, ho scoperto delle cose di cui intuivo l’esistenza per semplice mera esperienza professionale e naturale diffidenza del genere umano.
C’è stato un tempo in cui se succedeva qualcosa al computer non avevamo la più pallida idea di chi potesse aiutarci, navigavamo in una rete senza ancora chiamarla internet sui ponti radio dei radioamatori con protocolli sconosciuti e fatti da noi, oggi se parli di Kanterm, yapp, non si trova nulla nemmeno su Google, eppure … eppure le prime foto di Pamela Anderson (senza veli) le trovammo cosi…. e in Rtty e con un kenwood una bella antenna, decriptavano i messaggi delle navi da carico in pieno atlantico diretti chissà dove, qualche volta sentivamo delle cose decisamente inquietanti suoi cellulari gsm, ma la curiosità era tanta e per anni abbiamo ascoltato centinaia di conversazioni dalle più noiose a quelle curiose fino a quelle che non ti fanno dormire per giorni. Ma è cosi che nasce un hacker, dalla strana impercettibile sensazione di onnipotenza mescolata ad una soverchiante curiosità di entrare dove un altro ti dice che non puoi, ma poi, col tempo, alcuni la fanno diventare un hobby a cui dedicarsi a tempo perso, altri invece la fanno diventare una professione, per altri ancora invece diventa un vizio da vero tossico che nel migliore dei casi lo porterà dietro le sbarre. Ma che??? No!!!! … non è di certo la mia storia, ….si forse un po’ …ma non troppo, cosi e cosi, beh comunque nel corso di certe “scorribande” mentre corri, sbirci dentro “qualcosa” vedi anche “altre” realtà e spesso ti accorgi che molte delle cose che fino a ieri erano considerate mitologia o leggende urbane invece sono vere, eccome se sono vere. Mostrare le prove si spera sia inutile richiesta da perdersi nel vento, almeno per i miei paesani, insomma, 50 anni suonati di cui 30 passati sulle tastiere di un computer e una decina ad insegnare vorranno pure dire qualcosa no??
E allora fidatevi: Lolita City esiste, è vegeta, affollata, attiva e piena di pene, dolore e morte e in quella città si possono trovare tra i soggetti più infami che si possano mai immaginare e sui muri delle sue strade sono affisse miliardi di foto di bambini e bambine tra cui forse anche quelle dei vostri figli, ma non ritratti come li avete fotografati voi, ma in elaborati fotoritocchi che farebbero vomitare una capra. E no! , li voi non potete andarci, si trova ad un livello più basso delle normali web, non si può, non dal vostro pc non da qui, per andarci, per entrare, ci vogliono le conoscenze, le referenze adatte, devi essere un animale e dimostrare di essere un animale e non ci puoi entrare a mani vuote. Qualche collega si farà una risata, ma solo perché sa quello che so io, ma caro collega questo discorso non è indirizzato a te, bensì a quella casalinga un po’ ingenua e per niente disperata che ha la mania di pubblicare le foto dei figli sul profilo facebook a tutta randa senza sapere che cosa siano le impostazioni della privacy che poi non è che servirebbe a qualcosa mettere certe restrizioni alle privacy di una foto, se già su Google si trovano una dozzina di programmi per estrarre gli album di foto da un profilo che non è vostro amico figuriamoci quello che si può trovare per le i negozi di Lolita City, o nel Deep Web o pensate veramente che certi programmi vengano messi in circolazione per mera stupidità umana?. Esatto, avete letto bene, ci sono diversi livelli di internet, c’è quello normale (Facebook, il sito del cugino, dell’hotel sotto casa, Google, quello del Fiora, dell’Acea, del telefono, youtube….) poi accanto c’è un livello più serio, ma sempre alla stessa altezza o al massimo un metro più sotto, quello delle istituzioni di governo, delle banche, della polizia di stato, della magistratura e dei “servizi” un livello leggermente un po’ più chiuso, poi ci sono i “Pazzarelli” un paio di metri più sotto, e qui si trovanoi siti web per lo scaricamento di film, musica, rastrellamento indirizzi mail e quei pseudo bastardi creatori seriali di virus e di ogni tipo di rottura di palle che generalmente vi trovate sulla vostra email sotto il nome di spam e virus. Poi ci son i Troyan, Malware Adware Bad Toolbar e per finire col botto, CRIPTOLOCKER e RAMSON VIRUS e i creatori di questi ultimi fanno già parte di una seria categoria di criminali informatici.
Ma non è finita, non è tutto, siamo ancora all’inizio e ancora lontani da Lolita City.
Sostanzialmente tutto il web pubblico o poco meno é facilmente navigabile, ma non è che una piccola parte di quello che realmente esiste, la dimostrazione di questa realtà sta nelle comparazioni incongrue tra il numero dei siti web, portali, network di ogni tipo, finanziari, social e governativi e la mole stranamente impressionante dei dati che viaggiano attraverso i server delle dorsali internet, decisamente più grandi di almeno 5/6 volte, ciò vuol dire che sebbene un motore di ricerca come Google abbia nel suo database oltre 8 miliardi di pagine web, in realtà sull’intero network ce ne sono forse altri 50 o 60 nascoste.
Molti hanno immaginato ciò che sto descrivendo come un iceberg, in effetti le proporzioni sono simili, il 25% scoperto e il 75% sta sotto il livello del mare. Eh si, dagli anni 80 a oggi ne sono cambiate di cose. In verità ci sarebbe un programmino che permette di dare una sbirciatina dal 26% a fino al il 60% circa, non lo scrivo il nome, tanto lo sapete già e per quelli che non lo sanno lo andranno a cercare su google, ma dopo averlo trovato, pensateci bene prima di usarlo senza sapere come mascherare ancora di più il vostro IP tramite proxy server anonimi perché andare a farsi una “corsetta” in zona NO FLY, potrebbe costarvi caro in quanto “loro” sono li e ascoltano sempre, e se si accorgono che c’è un pollo che è entrato nel loro giardino, non avete idea se si mettono in testa di farvi male quanto ve ne possono fare.Possono entrare nel vostro pc scansionare tutto il vostro cloud e tutto le vostre cartelle private con un tatto e una delicatezza che nel peggiore dei casi per un rallentamento della connessione darete la colpa all’ora di punta e invece sono loro in barba al vostro Mcfee, Avast Avira Kaspersky Panda Avg ecc ecc… forse… forse… Webroot acquistato nella versione completa e un firewall con i fiocchi potrebbe, non fermarli, ma rallentarli un po’, e cosa c’è nel vostro pc? Per la maggior parte di voi, la vostra intera vita. Foto, testi, email, password, audio, video … e se non trovano nulla? Vi minacciano, o spediscono emal di ogni tipo ai vostri amici, Minacce di morte a vostro nome al macellaio o al postino e per finire vi cancellano tutto e vi mandano in vacca tutto il sistema, cosi, tanto per divertimento. Che simpaticoni vero? Eppure ho visto gente piangere lacrime vere per aver perso un lavoro di mesi oppure registrazioni delicate, personali, o documenti personali e non più ritrovabili.
In questo momento alcuni di voi stanno proprio pensando a questo e un brivido freddo vi viene di improvviso non è vero? E se invece trovano qualcosa di interessante?
Che cosa potrebbero farci con tutte le informazioni che possono trovare dentro il mio pc???? Un sacco di cose, a parte un bonifico per acquisto di servizi in cambio di Bitcoin e quindi svuotavi il conto corrente che sarebbe già di per se stesso una bella fantasia visto che da qualche anno le banche hanno introdotto l’uso delle pen password casuali, ma se avete un conto Paypal collegato ad una carta o ad un conto corrente la cosa è già più preoccupante, senza contare il rischio di furto di identità, un crimine che anche in Italia sta prendendo sempre più piede. E che dire di un bel ricatto vecchio stile? E siamo al 40%, Lolita City è poco poco più sotto, diciamo che al 50% si trova l’entrata. Il mondo dei crimini pedopornografici si trova qui, in una rete super protetta che pochissime volte e solo per alcuni soggetti è stata violata dalla Cyber Police. E’ inutile, sono furbi, intelligenti, preparati, competenti ed hanno un esercito di nerds super capaci a loro disposizione ovviamente per soldi, tanti soldi che li dentro si chiamano Bitcoin.
A Lolita City si possono trovare venditori di interi database di migliaia e migliaia di foto e video scrupolosamente divisi per categorie e purtroppo non credo che i protagonisti siano maggiorenni, anzi più sono piccoli e più grande è il prestigio del detentore, magari fatti proprio da lui. Ed è qui che vanno a finire le foto dei vostri figli, merce di scambio tra delle vere, autentiche, merde umane.
Stando ad una ricerca condotta nel 2011 dal University of Michigan’s Institute for Social Research, il 66% dei genitori americani nati tra gli anni ’60 e ’70 condivide senza remore la vita dei propri bambini online, anche se sta crescendo il numero dei genitori che comincia a rendersi conto di quel pezzo di iceberg che sta sotto il pelo dell’acqua. La Deep Web è il mondo dei senza nome, senza faccia, referenziati che affollano le più torride chat dove mercanteggiano riprese video a suon di decine di bitcoin (1 bitcoin=404 euro) elargiti spesso per una altra perversione molto in voga che sono gli abusi su commissione, che ovviamente devono essere rigorosamente ripresi in video.
Il tormentone è DO YOU HAVE SELFIE? Che non è un autoscatto al luna-park, bensì una foto che ritrae un bambino e un adulto a volto coperto nell’intento di una sevizie o un abuso sessuale. Il business è cosi forte che vi sono dei veri è propri Network Server Ombra avanzatissimi, super computer ad alta tecnologia di proprietà di privati che ospitano chat, siti web e servizi di sharing a pagamento, difficilissimi da trovare. Queste enormi risorse a disposizione di questa feccia sono cosi grandi che il tragico sottorganico e la ovvia disparità di preparazione e formazione tecnica delle polizie informatiche di molti paesi fa si che questo mondo non solo sia quasi inarrestabile, ma anche in crescita. Per avere un idea dei guadagni si pensi che in Canada un sito web pedopornografico ha incassato, prima di essere chiuso, circa 7 milioni di dollari. Nel 2013 sono state arrestate in Italia 55 persone, 344 sono state denunciate, 28mila i siti monitorati dagli agenti della Postale, attività questa che ha cancellato 1.641 siti, portali che vendevano materiale pedopornografico, frutto della pesca a strascico sulla Rete. Il traffico nell’ultimo anno è crollato del 17 per cento, ma non perché sia realmente diminuito, ma perché si sono spostai tutti nella Deep Web. Li dentro si comportano come nel miglior retaggio di una organizzazione mafiosa con la differenza che non c’è una cupola, ne un capo, c’è invece una sorta di regolamento non scritto e se qualcuno viene beccato in uno dei circuiti, viene immediatamente chiuso e NON SI FA LA SPIA.
Cyber Poliziotti infiltrati a Lolità City nella speranza di identificare qualcuno, raccontano che per entrare hanno dovuto, per via delle “referenze”, sporcarsi le mani e intessere relazioni e partecipare a qualche scambio e qualche volta costretti a guardare video e foto dallo schifo indicibile. Per fortuna, qualche volta, non ci sono solo poliziotti contro la pedopornografia on line, ma anche molti hacker che non sono criminali anzi alcuni di loro sono Angeli Neri che “volano” per la rete come paladini della libertà e della giustizia, dove possono e come possono a dimostrazione che c’è differenza fra hacker e cracker e qualche volta riescono a fare qualcosa di straordinario. E il caso di Anonymous, quello vero, non quei quattro pagliacci che si spacciano per loro su youtube, in realtà Anonymous è un gruppo di hacker che al momento giusto e nel modo giusto organizzano dei mobbing on line o degli attacchi sincronizzati e coordinati perseguendo un obbiettivo comune, come è successo proprio per Lolità City, attaccata da Anonymous il 14 ottobre 2011 con l’ Operazione Darknet . La città ha resistito all’inizio a riprova dell’alta tecnologia e mezzi a sua disposizione, ma dopo aver scovato una falla su Hard Candy sul sito Hidden Wiki ospitato sui server di Freedom Hosting che conteneva contenuti illegali, Anonymous ha chiesto di rimuoverli e al rifiuto disattivarono i servizi, dopo che Freedom Hosting ripristinò le copie di backup gli hacker si sono scatenati e non solo hanno cancellato tutto il materiale pedopornografico dai server, ma hanno anche pubblicato i nomi di 1.589 pedofili che frequentano Lolita City, invitando le autorità di polizia a investigare su queste persone. Lolita City capitolò, il più grande sito web di contenuti pedopornografici fu sconfitto da un gruppo di Hacker. Certo Giustizia sommaria, ma Giustizia, purtroppo altre città come Lolita City sono nate dalle sue ceneri e non sempre questi ragazzi possono rifare una operazione darknet e per giunta si sono messi sotto l’occhio più attento e forse anche un po’ invidioso e pericoloso delle autorità, che difatti pur gradendo la sconfitta di LC li stanno cercando avendo violato una discreta quantità di leggi e regolamenti durante l’attacco. Credo che ….. non li troveranno mai…
Il messaggio di Anonymous trovato sui server e pubblicato anche in rete.
Di Lolita City ce ne sono altre e li dentro non ci sono spezzoni di vecchi film degli anni 70 con la Fenech a tette all’aria li dentro c’è l’Omo Nero.
E questo succede a circa metà dell’iceberg e sotto al 50%? Da li in poi c’è la Dark web, di certo non sono informazioni pubbliche, ma si suppone che un terrorista dell’ISIS non comunichi con i suoi commilitoni via email e via facebook bensì tramite sistemi di messaggistica su server anonimi sui quali molto probabilmente vi saranno anche trafficanti di armi, droga, servizi deviati, sicari a pagamento e quant’altro di infernale e malefico l’essere umano è in grado di fare.
E quindi pubblicare le foto dei propri figli su facebook è sconsigliabile???
Secondo il mio parere si, ciò non toglie che vi sono pareri diversi, la polizia postale la pensa come me, altri invece dicono che con le dovute cautele non c’è niente di male, ma allora che differenza c’è fra me, la polizia postale e gli altri? Che noi siamo operatori del settore, sappiamo cosa può succedere dal punto di vista prettamente tecnico voi no.
Senza per altro essere allarmisti è inutile spiegare in termini “tecnici” cosa ci possono fare con le foto dei vostri figli dei perfetti sconosciuti ma schifosi pervertiti fino all’inverosimile.
Sorvolando questo ultimo aspetto andiamo nel dettaglio degli altri pericoli e tralasciamo anche il fatto che chi vive in un piccolo paese di provincia generalmente ha qualche problema in meno e i bambini corrono meno rischi, ma ho scritto meno non “per niente”.
Lo schifoso in questione vedendo la foto del vostro bambino durante una festa si prende una cotta incredibile per lui, sa che faccia ha, dove vive, e da certe foto e dal vostro profilo si può capire anche dove va a scuola. Oltre tutto ci sarebbe anche un altro aspetto di cui non si parla mai, ma vi siete mai chiesti se a vostro figlio fa piacere che centinaia magari anche migliaia oppure solo 20 sconosciuti di persone lo vedano al mare o nel giardino di casa vostra, gli avete mai chiesto il permesso di pubblicare la sua immagine on line??? È vietato senza permesso fotografare una persona adulta in strada a meno che non sia all’interno di una manifestazione di qualche tipo, dovrebbe essere anche peggio per un minorenne no? Quando sarà maggiorenne e si iscriverà su facebook farà della sua immagine quello che gli pare, ma potrebbe non essere entusiasta che foto di lui quando aveva 5 anni sono sparse in internet chissà dove.
Il consiglio che da la polizia postale è quello di rispettare la privacy dei bambini in se stessa anche perché è dimostrato che la metà delle foto dei bambini poi vanno a finire a Lolita City.
Quanto meno cercate di capire bene come funziona facebook e il sistema della privacy, condividere e anche bello perché no, ma non esagerate e state un po’ più attenti perché non ci sono se, e non ci sono ma, .. mettere la foto del proprio bambino sulla propria scrivania sul posto di lavoro è un conto, ma metterla su facebook espone il documento ad un numero esponenzialmente maggiore di persone che possono anche non avere buone intenzioni e magari interessarsi a loro in maniera poco ortodossa.
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