Immuni perché installarla, tutto quello che c’è da sapere
Immuni
Immuni perché installarla, tutto quello che c’è da sapere
L’installazione è semplice a prova di tonto, ma dopo???
Il paventato rischio di violazione della privacy sostanzialmente è minimo anzi quasi zero, non c’è, la cosa importante è che serve ad aiutare il processo di tracciamento del contagio del Covid.
Attenzione la app ha la sua funzione e persegue il suo scopo solo se volontariamente e con l’aiuto di personale sanitario in caso di positività si esegue la procedura ” Segnala la positività” ……qui entriamo nel campo della sociologia, qui non centra più niente l’informatica, qui centra solo la buona volontà, se la app non funziona non è per colpa della app ma delle menti ristrette, dell’ignoranza, dell’arroganza, della mancanza di onestà e di molti altri prodotti tipici italiani.
Cosa fa e come funziona Immuni
Questa App installata sugli smartphone permette tramite il Contact Tracing di avvertire il possessore se è in contatto o in vicinanza con un positivo al Covid, oppure per segnalare agli altri la tua positività, misura la durata e la distanza della prossimità con gli altri smartphone utilizzando il bluetooth del tuo telefono scambiando informazioni assolutamente anonime.
La Priorità è rintracciare tempestivamente le persone che sono state in contatto con una persona risultata positiva al Covid per limitare il diffondersi dell’epidemia.
Quando una persona risulta infetta gli operatori sanitari procedono chiedendo e domandando alla persona, ricorrendo alla sua memoria per identificare le persone con cui è stato in contatto nei giorni precedenti, una cosa che può fare anche personale più o meno specializzato con vari livelli di supporto tecnologico, l’app Immuni si propone di supportare, velocizzare e ottimizzare questo processo, non di sostituirlo, riuscendo ad avvertire le persone che sono state in contatto in un recente passato con una persona successivamente risultata positiva.
Come funziona
Per rendere operativo il sistema di Contact Tracing Immuni passa da 5 piccoli step.
1) Crea un codice che viene associato al dispositivo. Tale codice non contiene informazioni identificative dell’utente e cambia diverse volte ogni ora, per tutelare ancor di più la privacy;
2) Quando due dispositivi con immuni installata e con bluetooth attivo si avvicinano al di sotto dei 2 metri e le rispettive app si scambiano i codici e ne tengono i dati registrati e non l’identità ne il luogo e nient’altro di personale o privato, Questi codici vengono trasmessi al server dove risiede il database nazionale e rimangono li in standby, in attesa.
E’ come se vedi le vostre facce. «eh ma allora come funziona se uno digita sono positivo?»
3) Cliccando sull’app lo status di positivo, immuni condivide propri codici casuali (facoltativa e con l’aiuto di un operatore sanitario) che i dispositivi si sono scambiati nei giorni precedenti, così da renderli visibili a tutti coloro che hanno installato l’app.
I soggetti positivi non possono essere in nessun caso identificati
4) A questo punto avviene una verifica e confronto con i codici presenti sul server, l’app svolge periodicamente un controllo per vedere se l’utente è entrato in contatto con i codici di coloro che sono risultati positivi
5) notifica alert in caso di corrispondenza, Immuni avverte l’utente che dovesse aver avuto un contatto stretto con il dispositivo di un soggetto risultato positivo.
A quel punto sul proprio dispositivo Immuni comunica un alert, avvertendo il possessore del dispositivo che è stato in contatto con una persona che stato dichiarato positivo al covid.
Sara l’utente stesso a recarsi presso il più vicino pronto soccorso covid per effettuare una verifica con Tampone.
La privacy dei propri dati
inoltre, quando sono imprese e giganti del web a conservare ed utilizzare le nostre posizioni e le nostre scelte e le informazioni che sono nei loro data center sparsi per il mondo e i nostri dati venduti al miglior offerente tutto bene???
Evidentemente molti di quelli che discutono ancora se installare Immuni per problemi di privacy o perché potrebbe essere poco utile hanno più fiducia nella Silicon Valley che nello Stato.
Appena installata l applicazione comunica con un database nazionale, tuttavia i dati trasmessi a questo database
1) non consentono l’identificazione diretta dell’utente e del suo dispositivo
2) non tracciano gli spostamenti degli utenti, in quanto non vi è alcuna funzione automatica di geolocalizzazione.
Più in particolare la tipologia dei dati dell’utente trattati dal database per l’app viene divisa in tre gruppi
a) utente che ha scaricato immuni negativo e in standby, chiamiamolo “in ascolto”
b) utente allertato da Immuni di un soggetto positivo
c) utente positivo al covid
a) Nel primo caso i dati comunicati al database sono
– provincia di domicilio, per monitorare lo sviluppo dell’epidemia;
– indicatori di corretto funzionamento dell’app
– codice temporaneo generato in modo casuale dai dispositivi degli utenti
– indirizzo IP pubblico, necessario per far comunicare i dispositivi con il server dell’applicazione
b) Oltre ai dati del gruppo “a”
– ricezione della notifica di esposizione al rischio
– data in cui è avvenuto l’ultimo contatto a rischio
c) Oltre ai dati del gruppo “a”
– chiavi temporanee di esposizione con cui il dispositivo dell’utente ha generato i codici casuali inviati, fino a un massimo di 14 giorni precedenti, ai dispositivi con cui l’utente stesso è entrato in contatto
– indicatori volti a stimare il livello di rischio del contatto avuto con un utente risultato positivo (ad esempio, la durata del contatto)
– codice OTP, generato dall’app, che andrà dettato dall’utente positivo all’operatore sanitario (per caricare volontariamente le chiavi di esposizione e gli indicatori di rischio)
– data di comparsa dei sintomi o di prelievo del tampone, da comunicare all’operatore sanitario insieme al codice OTP, per avvertire solo gli utenti entrati in contatto con il soggetto positivo a ridosso di quel periodo di tempo.
Naturalmente si può cessare il trattamento di ogni dato e tutto verrà cancellato sul databese dei server entro 14 giorni. (cosa dubbia se non impossibile per tutte le altre app).
Perché un rating così basso su Googe Play
Nessuno legge e nessuno si informa, ma nemmeno per leggere un piccolo paragrafo, piuttosto si affidano alle iene in tv, non c’è nessuna voglia nemmeno di essere curiosi (esperimento: questo è un codice che metto qui a caso vediamo in quanto me lo inviano per dimostrare che hanno letto questo articolo 007SKRAB), basta leggere i commenti su Google Play, per capire che il 90% delle persone che installano immuni si aspettano un uso dinamico di tipo bidirezionale della app, quando invece è oramai chiaro che l’unica cosa da controllare sul dispositivo è il normale funzionamento del bluetooth e la pagina principale per vedere se la app è connessa, stop.
Inoltre c’è il gap informativo e formativo del personale sanitario che si “dimentica” o “non sono capace” , “non so come si fa” peggio ancora “non è competenza mia” ecce cc
In alcuni commenti si rasenta il grottesco, vi riporto qui alcune recensioni di utenti che hanno valutato una stella per la app su Google Play.
– «la Cronologia dei controlli di esposizione riportava orari in cui sono certo di non essere stato entro il raggio di interazione con altri dispositivi bluetooth»
non mi risulta che esista nessun menù “cronologia” su Immuni.
– «Nessno ne la asl ne al pronto soccorso mi ha detto di mettere la positività su immuni voto 1 stella» , ma se al pronto soccorso sono “disattenti” e tu non sei capace di farlo con un operatore sanitario la colpa è della app???
– «Sono venuto in contatto con 2 persone positive, entrambe con applicazione installata, ma nessuno ha mai segnalato che loro erano positive, e di conseguenza anche a me nessuna segnalazione» Se quelle due persone non mettono lo stato di positività sulla propria app, praticamente la tengono solo a per proprio uso e consumo senza pensare agli altri.
– «ci informa che “il servizio funziona”; non parla di me, parla di se stessa. Per essere diffusa, e quindi utile, l’app deve dare un messaggio rilevante per me come utente, come “Ieri hai incontrato X persone che avevano scaricato immuni, e nessuna per il momento è positiva”, e magari “il suggerimento del giorno”, o qualche altro messaggio positivo. Non stupisce che sia così poco diffusa.» ahahahha eccerto Immuni è come candycrash un po’ ci si potrebbe anche giocare no?
– «Ho scaricato l’app a giugno, l’ho sempre tenuta attiva. Il 15/10 scopro di essere positiva, provo a segnalare la mia positività ma il medico curante mi dice che non puo aiutarmi e che deve essere l’ASL a farlo. Ad oggi 30/10 ancora non sono stata contattata dal dipartimento di igiene e prevenzione, non sono riuscita a parlare con nessuno della Asl quindi non ho potuto fare la segnalazione. Purtroppo IMMUNI non mi è servita né per evitare il contagio né per segnalare la mia positività.» Ecco questo all’inizio mi sembrava un commento intelligente ma poi … basta rifletterci due secondi per capire che non si pone lo stato di positività sulla app, la stessa, non serve allo scopo e se gli operatori sanitari al momento del tampone positivo non eseguono questa operazione la app perde la sua valenza.
Da dove si installa Immuni?
Dal play store: https://apps.apple.com/app/id1513940977
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